I BAMBINI DI CHERNOBYL 25 ANNI DOPO
E le conseguenze non tardano certo a farsi vedere, conseguenze che ancora oggi si fanno sentire con tutto il loro peso.
Ritornando oggi in quei luoghi si incontrano paesi e strade completamente deserti dove è possibile scorgere i segni di una civiltà passata che lì ha trascorso la sua vita felice sino al momento del disastro. Sono emblematiche le scuole, i giochi dei bambini, i luna park vuoti perché ci ricordano davvero che lì un tempo c’è stata la vita. Non sono bastati 25 anni per far diminuire il rischio di tumore nelle persone che abitavano vicino alla centrale di Chernobyl al momento dell'incidente. Bambini e ragazzi che bevvero latte o mangiarono formaggio contaminato, nei giorni che seguirono l'esplosione, continuano ancora oggi a rischiare di ammalarsi di tumore alla tiroide. I bambini sono i più esposti a rischi di radiazioni. Ed e’ proprio di questo che oggi, 14 aprile , nella nostra parrocchia, Biagio Tedone e Mimmo Scarano, ci hanno parlato. Loro sono due collaboratori della Caritas diocesana che ormai da diversi anni aderisce al progetto di accoglienza di bambini e ragazzi bielorussi per il programma di risanamento climatico. Manuela Zotti |